Entusiasti del progetto Nastri per le grande serialità internazionale anche produttori e broadcaster: per Maria Pia Ammirati, neo direttore di Rai Fiction le serie rappresentano “una linea produttiva e editoriale che terrà conto dei valori culturali del Paese di cui la Rai è stata sempre leader, tra cinema archivi e produzione letteraria. La serialità è il linguaggio contemporaneo, una palestra del nuovo, di sperimentazione e contaminazione” ha detto, nell’evento di lancio dell’edizione gestita in diretta online, confermando l’avvio di nuovi progetti sempre più aperti anche al sostegno della comunicazione. “Non a caso, le serie che saranno premiate dai Nastri in questa sezione nascono dal lavoro di tre scrittori: Ferrante, Camilleri e Saviano. Dalle pagine allo schermo, è evidente che il cinema aiuta la fiction a diventare arte.”
Anche per Riccardo Tozzi, produttore con Cattleya delle più grandi serie e pioniere in questo campo non solo con Gomorra ma con una serie di grande successo come Romanzo Criminale “I Nastri si aprono a un presente che guarda al futuro rinnovandosi verso il loro 75.mo , un compleanno importante che li fa ringiovanire al passo con i cambiamenti. Stiamo andando avanti con un enorme progetto tutto ambientato a Napoli, basato su un classico della letteratura italiana ma ambientato nel presente. Sarà della scala di Gomorra ma di tutt’altro genere, sul set a fine 2021” E intanto “proprio le cinque stagioni di Gomorra sono finalmente, con L’Immortale, in onda sui canali della Hbo”. Gomorra dunque alla conquista del pubblico americano, ma del resto, dice Tozzi, “La serialità è il romanzo del terzo millennio e noi italiani, ne siamo fra i protagonisti“.
Consenso per il nuovo capitolo dei Nastri anche da Nicolla Maccanico che dal mondo Sky ringrazia i Nastri “che danno un segno di vitalità nell’aver colto questo processo mondiale”. E dice: “E’ arrivato il momento per dire che i modelli di narrazione seriale non sono diversi da quella cinematografica. Se il cinema si muove su una linea autoriale, la serialità viaggia come sistema.”
Con lo sceneggiatore Stefano Sardo (fra gli altri, In treatment, 1992, 1993, 1994) un segno di apprezzamento dal fronte degli sceneggiatori e del mondo autoriale: “I Nastri d’Argento per le Serie tv sono un grande passo nella direzione giusta, dobbiamo creare un collettivo virtuoso e cercare l’eccellenza. I premi importanti sono conferma del nostro impegno e della qualità del nostro lavoro” . E Giancarlo Leone Presidente dell’APA -Associazione Produttori Audiovisivi- ha accolto con particolare entusiasmo la novità dei Nastri: “Una volta il cinema era considerato la Serie A e la tv la Serie B. Oggi entrambi sono in Champions. Il fatto ci siano i Nastri d’argento anche per la serialità fa si che tutti giochino nella stessa squadra”
“Ed è cresciuto anche l’impegno consapevole dei produttori” dice Lorenzo Mieli , da Wildside a The Apartmnent che “con L’amica geniale abbiamo alzato ancora di più l’asticella della serialità italiana“. E Domenico Procacci insiste sull’importanza delle collaborazioni produttive con Cattleya per Gomorra, con Lorenzo Mieli per L’amica geniale: “E pensare che Laura Paolucci, che aveva scoperto i primi libri, ha faticato a farmi leggere Elena Ferrante.”
Infine il produttore Carlo Degli Esposti, oltre vent’anni di successo con i numeri clamorosi del Commissario Montalbano – 36 film e 228 messe in onda senza contare le repliche – ricorda Camilleri e non sembra voler abbandonare per sempre il suo mondo, peraltro già affidato anche agli anni acerbi del Giovane Montalbano Michele Riondino, “Cercheremo con quello che verrà di sfidare l’eternità di questo personaggio. Dietro queste grandi serie c’è un grande teatro, che permette anche una grande televisione“